Laboratorio Liturgico
All’interno della Messa domenicale delle 10.30, per buona parte dell’anno, c’è uno spazio e un tempo dedicato ai bambini delle primaria. Il laboratorio liturgico permette loro di vivere la Liturgia della Parola attraverso un linguaggio e dei gesti adatti a loro.
La comunità parrocchiale mostra una cura particolare nei confronti dei più piccoli, nell’aiutarli ad approcciare i riti delle nostre liturgie. Il laboratorio liturgico è una sorta di “piscina” prima di immergersi nel “mare” della celebrazione eucaristica, la quale è un’azione che richiede una maturità, è un punto d’arrivo, frutto del cammino dell’iniziazione cristiana e di un vissuto di fede. I bambini necessitano di una gradualità e di un registro che parli a loro. È un’esperienza particolarmente importante oggi, col venir meno degli ultimi residui del catecumenato sociale, cioè di quella trasmissione della fede che avveniva in famiglia e attraverso tutto il tessuto sociale.
Si svolge per quasi tutto l’arco temporale della catechesi, da ottobre a Pasqua, trova collocazione nella chiesina accanto alla chiesa parrocchiale realizzata pochi anni fa, dove gli elementi architettonici, le luci e il pannello con le storie della Bibbia di don Giuseppe Sala si prestano ad attivare uno stile di partecipazione anche nei più piccoli.
La struttura del laboratorio liturgico prevede l’accoglienza in chiesa, lo spostamento in chiesina dopo l’introduzione, accolti dalla musica, poi si ha un semplice atto penitenziale, segue l’invocazione dello Spirito Santo, l’accensione delle candele, la lettura di un Salmo o di una delle Letture, oppure un piccolo gesto o attività di coinvolgimento. Seguono la proclamazione del Vangelo, e l’omelia semplice, sempre dialogata con loro, sfruttando alcuni piccoli gesti e attività manuali. Ci si sposta poi in chiesa durante il Credo.
Ogni anno si mette in atto un allestimento che fa da filo conduttore e particolare cura si riserva ai tempi forti, per i quali si porta avanti un percorso basato su un tema, con la realizzazione di segni che siano poi esposti in chiesa.
La liturgia è “azione/lavoro del popolo, della comunità” (làos èrgon), perciò l’attenzione è rivolta a far maturare una gestualità, che sia vera e non formale, ad educare all’ascolto, a far cogliere il legame della liturgia con il senso più umano della vita, a riconoscere il Regno di Dio che avviene vicino a noi.